Come usare Proxmox: le funzionalità base

Tempo di lettura: 6 minuti
Aggiornata 2 mesi fa

Questa guida contiene le nozioni base per l’utilizzo di Proxmox VE. Il suo scopo è permettere agli utenti che possiedano una conoscenza teorica anche minima in materia di virtualizzazione di impostare correttamente la propria infrastruttura.

Proxmox è un sistema operativo open-source per server, la cui funzione primaria è creare e gestire macchine virtuali. È una delle opzioni messe a disposizione da Shellrent per la gestione dei Server Dedicati: selezionandolo in fase di acquisto, lo si troverà preinstallato all’attivazione del piano e si potrà quindi procedere in autonomia alla configurazione del proprio ambiente virtuale, seguendo le indicazioni di questa guida.

Per comprendere meglio il contesto generale puoi far riferimento a quest’articolo.

Per una trattazione esaustiva consulta la documentazione ufficiale o il relativo forum.

Accedere a Proxmox VE

Completata l’attivazione del servizio, accedi al pannello di gestione di Proxmox all’indirizzo:

https://(nome-host):8006

(rigorosamente in https e alla porta 8006).

La schermata di login ha quest’aspetto:

Proxmox VE Login

Inserisci il nome utente e la password di root, reperibili sul pannello Manager nella pagina dedicata al servizio.

La voce Realm va lasciata invariata; Language può essere modificata, ma ti consigliamo di non farlo per mantenere contenuti coerenti e aggiornati su tutta la piattaforma.

Effettua quindi l’accesso premendo Login.

Creare un Cluster di server fisici

Un Cluster è un raggruppamento di due o più server fisici. Organizzare i propri server in un Cluster permette di gestirli tutti in modo accentrato, efficiente, veloce e ridondato.

Se possiedi un solo server fisico, o comunque intendi utilizzare i tuoi server fisici come entità separate e indipendenti, puoi saltare questo paragrafo.

Per creare un Cluster in Proxmox, occorre ovviamente che il pannello sia installato su tutti i server coinvolti. È inoltre opportuno che essi non contengano né Virtual Machine né Container (vedi paragrafi successivi) al momento dell’avvio del Cluster, poiché ciò potrebbe causare diversi errori.

Fatte queste premesse, ecco gli step da seguire per portare a termine l’operazione:

1. Nella schermata principale, seleziona un server dalla colonna di sinistra.

2. Tra le opzioni che si rendono disponibili, seleziona Cluster.

3. Clicca su Create Cluster.

Proxmox cluster

4. Nella schermata successiva, assegna un nome al Cluster e premi il tasto Create.

Proxmox create cluster

5. Noterai che in cima alla sezione Cluster Information in cui stai operando si è reso disponibile il tasto Join Information. Cliccaci sopra.

6. Nella nuova schermata, copia negli appunti il testo che vedi. Ti servirà in seguito per connettere altri server fisici al Cluster che hai appena creato (ma che al momento ha un solo nodo, cioè il server di partenza).

7. Seleziona un altro server dalla colonna di sinistra, quindi la voce Cluster. A differenza di quanto fatto al punto 3, clicca ora su Join Cluster.

Proxmox join cluster

8. Nella nuova schermata, incolla le informazioni che avevi salvato al punto 6 all’interno del campo Information.

9. Nel campo Password inserisci la password di root del primo server, quello creato nei punti 1-6.

10. Clicca su Join ‘nome-cluster’ in basso a destra.

Proxmox cluster join info

11. Ripeti i punti 7-10 per ciascuno dei server che desideri unire al Cluster.

Creare una Virtual Machine

Questa procedura permette di creare una partizione del server fisico, configurandola come fosse un elaboratore a sé stante e mettendole a disposizione parte delle risorse dell’hardware sottostante.

Presuppone che tu possegga un file ISO contenente i dati relativi all’architettura della VM da creare (ve ne sono diversi disponibili online).

Ecco il percorso completo:

1. Occorre anzitutto caricare un’immagine ISO. Segui il percorso mostrato nello screen: seleziona Datacenter dalla colonna di sinistra, quindi local e infine ISO Images.

Proxmox iso images

2. Carica un file dal pc locale – cliccando su Upload – o da un URL esterno – cliccando su Download from URL. Consigliamo la seconda opzione in quanto più veloce (il prossimo punto e lo screen relativo fanno riferimento a essa, ma se anche decidessi di caricare il file da locale non dovresti avere particolari difficoltà).

Proxmox download from url

3. Incolla l’URL del file ISO, premi il pulsante Query URL e infine il pulsante Download. Attendi che appaia la scritta TASK OK sul fondo della finestra di download, quindi verifica che il file caricato appaia ora nella lista delle ISO disponibili. Se così non è, ripeti il passaggio.

Proxmox url file iso

4. Clicca su Create VM, in alto a destra.

Proxmox create VM

5. Devi ora configurare la VM creata, seguendo gli step proposti in sequenza dalla finestra che si è appena aperta. Nei punti successivi riporteremo soltanto i passaggi che richiedono di prestare attenzione o modificare qualcosa. Al termine di ogni step, dovrai cliccare su Next in basso a destra per confermare le configurazioni e proseguire.

6. General. Non occorre modificare alcuna impostazione. Clicca direttamente su Next.

7. OS. Alla voce Iso image, apri il menu a tendina e seleziona il file ISO che desideri utilizzare (verosimilmente quello caricato nei punti 1-3). In base al sistema operativo scelto, potrebbe essere necessario modificare i campi Type e Version nell’area Guest OS affinché coincidano con quelli dell’immagine ISO.

Proxmox create virtual machine

8. System. Se desideri utilizzare un BIOS di tipo UEFI, più moderno e performante, assegna al campo EFI Storage il valore local e disabilita l’opzione Pre-Enroll keys. Altrimenti è sufficiente lasciare immutate le impostazioni di default.

Proxmox system

Proxmox system 1

9. Disks. Qui puoi modificare lo spazio di archiviazione disponibile alla VM, modificando a piacere il valore del campo Disk size (GiB).

10. CPU. Qui puoi modificare il numero di CPU allocate alla VM, aumentando il valore del campo Cores. Consigliamo vivamente di verificare che la somma delle CPU assegnate a VM e Container non superi la quantità effettivamente presente nel server fisico sottostante: Proxmox non mostrerebbe alcun avviso e la cosa potrebbe causare dei rallentamenti.

Proxmox cpu

11. Memory. Qui puoi modificare la quantità di memoria RAM allocata alla VM, alla voce Memory (MiB).

Proxmox memory

12. Network. Se non hai intenzione di impiegare IP aggiuntivi, assicurati che il campo Bridge abbia valore vnet1 (altrimenti la VM non riuscirà a collegarsi alla rete).
Se invece hai in programma di acquistare e utilizzare diversi IP, seleziona vmbr0 (che permette il collegamento in presenza di almeno due IP).
Precisiamo che il bridge in questione è di tipo “NAT”.

proxmox network

13. Confirm. Qui puoi vedere un riassunto delle impostazioni inserite. Verifica che sia tutto corretto e clicca su Finish, quindi attendi che Proxmox crei una macchina virtuale sulla base delle tue istruzioni. Una volta pronta, essa apparirà nel menu di sinistra con il tag VM.

Proxmox vm confirm

14. Per avviare la VM, selezionala e clicca su Start in alto a destra.

La tua Virtual Machine è ora pronta e operativa.

Puoi gestirla attraverso la console dedicata, cui si accede premendo il pulsante Console in alto a destra.

Proxmox vm console

Creare un Container

Questa procedura permette di creare un ambiente virtualizzato in cui installare ed eseguire applicativi, senza preoccupazioni legate alla compatibilità con hardware e sistema operativo sottostanti.

Ecco il percorso da seguire:

1. Per prima cosa devi importare il template del Container. Segui il percorso mostrato nello screen: seleziona Datacenter dalla colonna di sinistra, quindi local e infine CT Templates.

Proxmox template container

2. Puoi caricare un file dal pc locale – cliccando su Upload – o da un URL esterno – cliccando su Download from URL. Tuttavia, la scelta più comune è usare uno dei template di default forniti da Proxmox, cliccando sul tasto Templates. Il prossimo punto fa riferimento a quest’opzione; se decidi di procedere diversamente, carica il tuo file in autonomia e riprendi la lettura dal punto 4.

3. Appare una finestra con una lunga lista di file immagine (i template): seleziona quello desiderato e clicca su Download in basso a destra. Attendi che appaia la scritta TASK OK.

4. Clicca su Create CT, in alto a destra.

 Proxmox create CT

5. Devi ora configurare il tuo Container, seguendo gli step proposti in sequenza dalla finestra che si è appena aperta. Nei punti successivi riporteremo soltanto i passaggi che richiedono di prestare attenzione o modificare qualcosa. Al termine di ogni step, dovrai cliccare su Next in basso a destra per confermare le configurazioni e proseguire.

6. General. Imposta una password per l’utenza di root del container: inseriscila nei campi Password e Confirm password.

Proxmox CT general

7. Template. Seleziona il template caricato in precedenza.

Proxmox CT template

8. Disks. Qui puoi modificare lo spazio di archiviazione disponibile al Container, modificando a piacere il valore del campo Disk size (GiB).

9. CPU. Qui puoi modificare il numero di CPU allocate al Container, aumentando il valore del campo Cores. Consigliamo vivamente di verificare che la somma delle CPU assegnate a VM e Container non superi la quantità effettivamente presente nel server fisico sottostante: Proxmox non mostrerebbe alcun avviso e la cosa potrebbe causare dei rallentamenti.

10. Memory. Qui puoi modificare la quantità di memoria RAM allocata al Container – campo Memory (MiB) – nonché l’ammontare di spazio HD da utilizzare come riserva in caso di esaurimento della RAM – campo Swap (MiB).

11. Network. Assicurati che il campo Bridge abbia valore vnet1 e la voce IPV4 sia impostata a DHCP.

Proxmox LXC container

12. DNS. Non occorre modificare alcuna impostazione. Clicca direttamente su Next.

13. Confirm. Qui puoi vedere un riassunto delle impostazioni inserite. Verifica che sia tutto corretto e clicca su Finish, quindi attendi che Proxmox crei un Container sulla base delle tue istruzioni. Una volta pronto, esso apparirà nel menu di sinistra con il tag CT.

14. Per avviare il CT, selezionalo e clicca su Start in alto a destra.

Proxmox avvio CT

Il tuo Container è ora pronto e operativo.

Puoi gestirlo attraverso la console dedicata, cui si accede premendo il pulsante Console in alto a destra.

Creare una Replica

Questa procedura permette di copiare periodicamente i dati di una VM o di un Container in un altro nodo della propria infrastruttura, creandone di fatto una replica (quasi) costantemente aggiornata.

Presuppone che tu abbia già creato in Proxmox un Cluster con all’interno almeno una VM o un Container.

Si articola in questi step:

1. Segui il percorso mostrato nello screen: seleziona dalla colonna di sinistra l’elemento che desideri replicare, quindi Replication e infine clicca su Add.

Proxmox replica

2. Nella nuova schermata, seleziona il server di destinazione della replica (campo Target) e la periodicità (campo Schedule) con cui effettuare la sincronizzazione.

Proxmox replication job3. Clicca infine su Create in basso a destra.

Gestire il server fisico

I server fisici (nodi) sono rappresentati in Proxmox dalle voci del menu di sinistra situate al livello immediatamente successivo a Datacenter.

Proxmox gestione server fisico

Selezionandole si può gestire direttamente il server, ad esempio accedendo alla shell o spegnendolo del tutto. Si tratta quindi di un’area molto delicata e intrinsecamente rischiosa.

Ti consigliamo vivamente di non operare a livello di server fisico senza aver consultato attentamente la documentazione di Proxmox e compreso appieno le possibili conseguenze.

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